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“Il prezzo da pagare. Storie di donne e uomini ribelli, quando lo sport diventa lotta per i diritti umani e civili” di Stefano Tamburini

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⚜️ Buon pomeriggio e buon martedì carissimi lettori  come state?  ♥ Esperti, cultori, meri appassionati alla comprensione dei Diritti Umani, ossia alla loro nascita, storia, forma e contenuto, sono sempre più numerosi, poiché sapersi muovere all’interno del vasto mondo del diritto dei Diritti Umani, ormai risulta fondamentale, per conoscere e per salvaguardare l’insieme dei diritti fondamentali dell’essere umano, distinguendo i diritti civili dai diritti umani: i diritti civili possono essere estesi dalla legge ai non cittadini, che si trovano nei confini territoriali di uno Stato; mentre i diritti naturali o i diritti umani appartengono a tutti gli esseri umani, a prescindere dal territorio in cui si trovino. Goethe affermava: «Leggi e diritti si ereditano come un'eterna malattia: Si strascicano da una generazione all'altra, si propagano di luogo in luogo, piano piano. La ragione diventa assurdità, il pubblico vantaggio una calamità; che disgrazia essere un postero!». Secondo voi, miei cari lettori, quanto risulta importante conoscere i diritti umani, per poter vivere in questa società? ♥ Se vi fa piacere, fatemelo sapere nei commenti ♥

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Stefano Tamburini è nato a Piombino (Livorno) il 25 febbraio 1961 da padre piombinese e madre elbana. Amante della lettura e delle passeggiate, coltiva anche la passione per il giornalismo, muovendo i primi passi nella professione già al termine delle scuole superiori bussando alla porta della redazione piombinese del quotidiano “Il Tirreno”. Inizia poi un lungo viaggio sui giornali di mezza Italia. È diventato direttore di alcuni: il Corriere Romagna, l'Agenzia Agl (che cura l'informazione nazionale per i 18 quotidiani locali del Gruppo Espresso), il Comune di Salerno e Il Tirreno. Tra una gestione di testata e l'altra, c'è anche il compito di coordinare i supplementi e gli inserti dei quotidiani del Gruppo, soprattutto quelli legati ai grandi eventi sportivi (Olimpiadi, Europei e Mondiali di calcio) e ai temi dell'innovazione tecnologica. Tra le tante collaborazioni, ci sono quelle con il settimanale Autosprint e con il quotidiano abruzzese il Centro, per realizzare una serie di ritratti dei “Ribelli” dello sport. Da qui l'idea di arricchirli e integrarli per dare vita a questo libro, che accarezza ciò che accade nei concorsi per entrare nel vivo dei diritti umani e civili. Nel 2022, la casa editrice Edizioni Il Foglio ha pubblicato il libro “Il prezzo da pagare. Storie di donne e uomini ribelli, quando lo sport diventa lotta per i diritti umani e civili” colgo l’occasione per ringraziare la casa editrice Edizioni Il Foglio e Gordiano Lupi, per il prosieguo della collaborazione e per la copia omaggio conferitami

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“... A Barcellona nel 1992, dopo dodici anni di assenza, si ripresenta l’Etiopia e dopo 32 riappare anche il Sudafrica. L’11 febbraio del 1990, dopo 27 anni di detenzione, viene liberato Nelson Mandela, leader e simbolo della lotta alla segregazione, da lì comincia a cambiare lo scenario. E anche per lo sport c’è un lento via libera, prima con le competizioni continentali, poi per tutte le altre. Così Barcellona diventa il crocevia della celebrazione di un mondo in profonda trasformazione, dopo la fine dell’Unione Sovietica nel dicembre dell’anno precedente. …”.

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📘 L’autore, Stefano Tamburini, nel suo saggio, “Il prezzo da pagare. Storie di donne e uomini ribelli, quando lo sport diventa lotta per i diritti umani e civili”, con arguzia ed ironia, con caustico sarcasmo e dolcezza allo stesso tempo, con una raffinata complessità e forza di penetrazione ineguagliabili, racconta l’importanza dei diritti umani e civili, attraverso lo sport, con questo saggio, apre una finestra straordinaria sul mondo visto con gli occhi di chi cresce e crede in un mondo migliore, basandosi sull’ educazione e sulla capacità di ribellarsi nel momento opportuno, ma con intelligenza. Stefano Tamburini, nel suo saggio, puntualizza il nascere di molti diritti, per mezzo dei campi di calcio, piste di atletica, piscine e scenari sportivi in toto, scenari complessi ed ingarbugliati, per via dei fenomeni, spesso, ricorrenti di corruzione e concussione, reati gravi, che puniscono chi offre o chi procura indebitamente un vantaggio a taluno, per commettere un’azione illecita, come si è verificato durante le vicende dei Mondiali di calcio del Qatar, avvenimenti spiacevoli, ma che hanno rimarcato le numerose e coraggiose imprese di donne e uomini che hanno vinto moralmente, perdendo le sfide che stavano affrontando, durante le gare, scenari di conquiste di ideali, in base ai quali gli individui o la collettività sono riusciti a regolarizzare le scelte dei propri comportamenti. Puntuale ed attenta la prefazione dell’ex ministra della Sanità ed ex presidente della commissione parlamentare Antimafia, Rosy Bindi, un contributo prezioso sul valore della memoria e sul ribadire l’importanza della tutela della personalità del singolo individuo, della libertà di pensiero e di religione, della protezione delle minoranze dall’oppressione delle maggioranze. Il lettore che si appresta alla lettura di questo saggio “Il prezzo da pagare. Storie di donne e uomini ribelli, quando lo sport diventa lotta per i diritti umani e civili”, durante un pomeriggio libero, avrà la possibilità di riflettere sul valore intrinseco dei diritti umani, principi di giustizia che tutti gli esseri umani hanno da quando nascono; i diritti umani sono i diritti inalienabili dell’uomo, ossia i diritti che devono essere riconosciuti ad ogni persona, per il solo fatto di appartenere al genere umano, indipendentemente dalle origini, appartenenze o luoghi ove la persona stessa si trova, i diritti umani, difatti, altro non sono che l’insieme dei diritti fondamentali dell’essere umano, essendo i diritti umani i diritti inalienabili e fondamentali della persona, è inevitabile che questi siano nati con la persona stessa, in quanto intrinsechi alla sua stessa natura, diversamente ed ovviamente, il loro formale riconoscimento e quindi la legislazione in materia, i vincoli e le tutele, nascono con l’evoluzione della civiltà moderna e grazie all’apporto materiale dei singoli Stati e dei loro legislatori. Una lettura amara e talvolta tragica, per via delle storie raccontate dall’autore Stefano Tamburini, ma allo stesso tempo formativa ed educativa, per le nuove generazioni, una narrazione con un fil rouge che emerge alla fine di ogni capitolo: un prezzo da pagare ogni qualvolta si intraprende una scelta di vita e l’entità della memoria, per recuperare i ricordi e le emozioni del passato, così da avere una piena consapevolezza di ciò che è avvenuto ed una maggiore centratura nel presente. Tante storie ricche di connessioni psicologiche, comportamentali e motivazionali, sono presenti all’interno di questo saggio straordinario, di Stefano Tamburini, pertanto ne consiglio la lettura, perché sono convinta che leggere oggi “Il prezzo da pagare. Storie di donne e uomini ribelli, quando lo sport diventa lotta per i diritti umani e civili”, racconti in maniera diretta, oggettiva e storica la vessazione dei diritti umani subita da generazioni passate, nella totale indifferenza mondiale, una indifferenza che oggi ha portato a conseguenze devastanti e al rischio della sua estinzione, ma che attraverso lo sport usato dalle dittature per veicolare il messaggio della superiorità di una razza o di una nazione e così diventare uno strumento di propaganda ideologica, per regimi totalitari o diventare l’espressione della ricchezza morale di una società democratica, che esalta l’eguaglianza nella contesa sportiva e il cui fine è sempre l’esaltazione della prestazione individuale o collettiva, in uno spirito di amicizia, ha insegnato e continua ad insegnare che tramandare fatti di cronaca sportiva e storie di vita di sportivi, qualche volta può trasformare la normalità, rendendo l’eccezione una soluzione, per salvare il mondo, perché i comportamenti degli atleti possono diventare esempio di disciplina, rigore morale e comportamentale, per i singoli individui, contribuendo nel rafforzamento di una migliore reputazione personale e internazionale, per l’intera comunità, influenzando positivamente la vita democratica nella società, in quanto lo sport deve fare da collante per la società di massa, deve veicolare messaggi universali di sviluppo fisico, mentale e sociale, deve essere capace di unire individui di diverse età, culture e background in una comune passione, deve trasmettere il valore della perseveranza, dell'integrità e dell'umiltà, permettendo il confronto con la vittoria e la sconfitta, la gioia e la delusione in maniera sportiva, democratica e civile. Come sempre il mio augurio a tutti voi di buona lettura ❤️ Un abbraccio forte, Sonia 😘




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